Strade |
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a cura di Alessandro Rocca
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28 mag
2002 |
Al Teatro Colosseo una grande prima per
Torino e per il musical: "Strade", una storia che coinvolgerà tutti, un
progetto ambizioso, un sogno di un gruppo di ragazzi che diventa realtà.
Noi di Traspi seguiremo le vicende di questi ragazzi e vi annunciamo che
ci saranno delle repliche. STRADE è un progetto rivolto a tutti perché
è una storia di comunicazione che mette in gioco situazioni e personaggi
diversi. Siamo in un sobborgo di Roma, in un pomeriggio non ancora
abbastanza caldo. Fede, uno studente del nord di buona famiglia, viene
aggredito da un malvivente. In suo aiuto arriva un ragazzo che in pochi
attimi risolve la situazione. Si chiama Gio’ e con lui c’è tutta una
banda di personaggi un po’ Romani un po’ figli d’immigrati, Er patacca,
Bob, Rombo, Roxi e Lalla. Nasce un’amicizia fatta di battute, gag e
canzoni che raccontano chi sono questi ragazzi e come vivono in una zona
un po’ dimenticata. Ma in queste STRADE Fede non incontra solo
l’amicizia, i suoi occhi incrociano quelli di un angelo della strada, una
“mercatara”, una ragazza di borgata che si chiama Ale.
I due
s’innamorano subito, ma un forte temporale non da’ loro il tempo di dirsi
neanche come si chiamano. La paura di essere tanto diversi non riesce
a dar subito il coraggio ai due di incontrarsi. Ale poi è frenata da
Biba, una delle anziane della strada, anziana più per i suoi trascorsi che
per l’età, e da un gruppo di barboni strani, viaggiatori di ogni tempo
“che hanno scelto di vivere così” che la dissuadono dal seguire quei falsi
angeli. Ale non sa cosa fare. Fede chiede aiuto ai suoi nuovi amici,
ormai è diventato uno di loro. Un imprevisto crea ancora più tensione
tra i personaggi: Ale deve scegliere, Fede deve scegliere, quale sarà la
loro Strada? I cuori dei nostri amici lasciano il tempo in un gioco di
pensieri così la realtà incontra la favola ed è sogno.
Ecco perché
STRADE parla a tutti. I ragazzi che s’incontrano per caso, e per caso
nasce un’amicizia e per caso nasce un amore. I problemi sociali dei
giovani che nascono e vivono in ambienti che non sembrano dar nulla, ma
loro, i giovani non la pensano così e ci invitano a conoscerli a fondo
prima di dare giudizi. Un tema nuovo e da tempo dimenticato delle
persone, uomini, donne, anziani, giovani che vivono per strada per scelta,
perché hanno deciso di abbandonare quei falsi angeli che hanno il nome di
cultura occidentale, perbenismo, economia di potenza e globalizzazione.
Loro sono gente comune, ma anche nobili e “ signori “, zingari e
viaggiatori di ogni tempo che si sono fermati in un qualche angolo di
città per vivere così, tra le mani della provvidenza e a volte di una
buona bottiglia di vino.
L’amore per qualcuno, l’amore per un
ideale, l’amore innanzi tutto.
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